31 Marzo 2020
Il movimento Zero Waste in pillole
Oltre otto milioni di tonnellate di plastica, soprattutto usa e getta, finiscono nei nostri oceani ogni anno.
Inquinamento da plastica
Oltre otto milioni di tonnellate di plastica, soprattutto usa e getta, finiscono nei nostri oceani ogni anno.
L’equivalente di un camion di rifiuti viene riversato in mare ogni minuto.
Le materie plastiche sono entrate a far parte della nostra quotidianità relativamente da pochi anni eppure l’abuso del loro utilizzo (in particolare negli imballaggi), costituisce una delle più grandi sfide che le nuove generazioni oggi devono affrontare.
Importante da ricordare è che non tutti i tipi di plastica sono riciclabili e quelli che lo sono possono esserlo solo un numero limitato di volte: la tipica bottiglietta d’acqua, se riciclata, diventa materiale per un maglione sintetico che, una volta buttato, non è più riciclabile.
Si parla quindi più propriamente di downcycle perché non si ottiene la stessa qualità dopo il riciclo.
Questo non succede per materiali come vetro e alluminio, riciclabili infinite volte.
In risposta a ciò si è costituito il movimento “plastic-free” (senza plastica) che mira quindi a ridurre il più possibile la nostra dipendenza da questo materiale.
Se da un lato l’inquinamento da plastica è evidente, dall’altro non bisogna dimenticare che in alcuni casi questo materiale e in generale l’usa e getta, rimangono le uniche scelte possibili: un esempio lampante è l’utilizzo di guanti e siringhe monouso nell’ambito medico-sanitario.
Non solo plastica
Il problema dei rifiuti va ben oltre alla sola plastica: il consumismo sfrenato ci porta ad acquistare sempre di più e contemporaneamente il valore e la vita degli oggetti diminuiscono.
La cannuccia ne è un caso emblematico, il suo utilizzo dura solo qualche minuto prima di diventare rifiuto non riciclabile.
Lo Zero Waste (zero rifiuti) è un movimento internazionale che ha come scopo quello di ridurre gli sprechi e tutti i tipi di rifiuti non necessari.
Sebbene in modo più invisibile, anche materiali riciclabili come carta, legno, tessuti, alluminio e altri metalli contribuiscono al cambiamento climatico.
Nella produzione di qualsiasi nuovo oggetto, infatti, vengono prodotti rifiuti e inquinanti, emessa anidride carbonica, consumate materie prime ed energia.
Dalla teoria alla pratica
Lo scopo principale dello stile di vita Zero Waste è di avvicinarsi quanto più possibile al concetto di economia circolare seguendo le 5 R promosse dall’Unione Europea:
- Rifiutare,
- Ridurre,
- Riusare,
- Riciclare,
- e Ridurre in Compost.
Si può notare che riciclo sia quindi fondamentale ma è solamente al quarto posto; non può più essere usato come scusa per giustificare la quantità allarmante di rifiuti prodotta oggi.
L’impatto del singolo
La perfezione non esiste, per quanto ci possiamo impegnare non è possibile produrre zero rifiuti e zero sprechi.
Zero Waste infatti non è un unico obiettivo finale, bensì un percorso diverso per ciascuno di noi.
Sono i piccoli cambiamenti quotidiani a fare la differenza, soprattutto quando riusciamo a farli diventare abitudini.
Zero Waste è per chiunque voglia mettersi in gioco e contribuire nel suo piccolo a questa grande rivoluzione.
In base alle nostre capacità e disponibilità economiche, di tempo e di energia possiamo partire da ciò che ci è più facile per trovare le soluzioni più adatte.
Ci capiterà sicuramente di fare errori e a volte di tornare indietro sui nostri passi ma va bene così.
Ciò che ci traina è la voglia di contribuire al cambiamento, non ci resta che cominciare!